Anziani al volante: responsabilità per evitare nuova burocrazia

Il tragico incidente accaduto negli scorsi giorni sull’autostrada A2, quando un 92enne si è ritrovato a viaggiare contromano scontrandosi poi con altri veicoli e rimanendo purtroppo ucciso, merita alcune riflessioni di fondo, scomode ma opportune.

Innanzitutto, noi automobilisti, che non chiediamo certo nuove regole imposte dall’alto e a cui soprattutto non piace l'idea di nuova burocrazia ad intasare le nostre giornate, siamo chiamati a dar prova di maggiore responsabilità individuale a tutti i livelli. Se davvero vogliamo minimizzare quanto più possibile i rischi sulle nostre strade, questo discorso vale per i giovani conducenti, così come per gli anziani (e il discorso coinvolge anche le famiglie). Responsabilità significa anche capacità di valutare e riconoscere i nostri limiti, per essere in grado di autoregolarci allorquando la soglia del rischio diventa proibitiva. 

D’altra parte, una maggiore consapevolezza della mutata situazione del traffico dovrebbe essere dimostrata anche dai medici che autorizzano gli anziani a mettersi al volante. La capacità di condurre è oggi messa a dura prova dal numero di veicoli in circolazione sulle nostre strade, e da una segnaletica sempre più densa. Ben più che nel passato. Occorre dunque adattare anche le valutazioni mediche a questa situazione.

L’aiuto fornito dalle nuove tecnologie, è vero, rappresenta certamente un'opportunità anche per aiutare concretamente gli anziani alla guida. E ciò varrà ancora maggiormente in futuro. Ma queste novità non possono da sole risolvere il problema di chi corre rischi eccessivi. La consapevolezza di ognuno rimane la misura più efficace. Occorre valutare il potenziale pericolo prendendo noi stessi come misura di riferimento, mettendoci continuamente in relazione al rischio di coinvolgere altre persone. Forse le valutazioni mediche dovrebbero prendere in considerazione, per ogni anziano, l'attitudine a valutare oggettivamente le proprie capacità, e a non sottovalutare i pericoli.

Solo una maggiore assunzione di responsabilità da parte di tutti permetterà di evitare di dover imboccare l’unica strada altrimenti da percorrere. Quella fatta di nuove regole imposte dallo Stato e di nuova burocrazia per gli automobilisti. Non è quello che vogliamo, ma se la prossima situazione di pericolo dovesse tramutarsi in tragedia, strappando magari vittime innocenti e del tutto estranee alle cause di un ipotetico incidente, l'approccio regolatore, per sua natura limitante e frustrante, diverrà inevitabile. 

Giacomo Garzoli
Granconsigliere PLR